La disabilità

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Nel 1980 l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicò un primo documento dal titolo International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps (ICIDH) secondo cui per disabilità s’intende “qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano”.

Secondo la più recente definizione del DSM V con “disabilità intellettiva s’intende disturbo con insorgenza nell’età evolutiva che include deficit intellettivi e adattivi negli ambiti della concettualizzazione, della socializzazione e delle capacità pratiche”. La definizione della gravità, lieve-moderata-grave-estrema, dipende dal grado di compromissione delle funzioni intellettive e adattive insieme.

Per disturbo mentale o disabilità psichica s’intende invece, sempre secondo il DSM V, una sindrome caratterizzata da un’alterazione significativa della sfera emotiva, cognitiva e comportamentale che riflette una disfunzione nei processi psicologici, biologici, evolutivi, che sottendono il funzionamento mentale.

Sia la disabilità intellettiva che la disabilità psichica interferiscono in modo significativo sul funzionamento globale della persona che ne è affetta, compromettendo il suo adattamento in ambito personale, relazionale, lavorativo e sociale.